
Il Volo: dall’Italia alla California
Il primo passo nella pianificazione di un viaggio in California è prenotare il volo. Esistono varie possibilità e diverse combinazioni: aeroporto di partenza e di arrivo, volo diretto o con scalo, volo diurno o volo notturno? Una tratta intercontinentale, infatti, non è solo questione di tante ore di volo, ma nell’organizzazione occorre valutare diversi aspetti tra i quali anche il fattore jet leg. In questo post troverete tanti spunti e suggerimenti per il vostro viaggio in California: a partire dalla nostra esperienza, vi racconterò cosa abbiamo scoperto ed imparato dal nostro volo per andare a vivere a San Diego.
Prenotando con qualche mese di anticipo e viaggiando in bassa stagione (noi abbiamo volato a febbraio), si riescono a trovare voli a prezzi abbastanza contenuti, ma l’unico volo diretto dall’Italia opera da Roma. Per noi di Torino, la situazione è abbastanza complessa: l’aeroporto di Caselle, seppur risulti essere aeroporto internazionale, di internazionale ha ben poco e i collegamenti sono pochi e costosi. Conviene senz’altro partire da Milano (con lo svantaggio però di farsi un paio di ore di auto ed avere qualcuno che ti accompagni in aeroporto), fare scalo in qualche città europea, da cui ripartire per la West Coast.

Affrontare un volo di circa 13 ore con un bimbo di 2 anni che ha la propria routine di nanna pomeridiana, svezzato con la sana ed ottima cucina mediterranea (la migliore ma talmente unica che fuori dall’Italia è impossibile trovare sapori che si avvicinino) e che solo da qualche mese ha imparato a fare la pipì (e il resto) nel wc e nei bagni pubblici, aggiungeva un po’ di difficoltà alla nostra ricerca di un volo che ci avrebbe permesso di arrivare vivi alla meta.
Tenuto conto delle ore di volo, la cosa migliore da fare è atterrare a Los Angeles evitando il secondo scalo ed altre ore di volo, e proseguire in auto (noleggio in aeroporto) fino a San Diego. Poiché il volo è molto stancante, la situazione ottimale è arrivare a LA verso sera, andare a dormire in modo da abbattere immediatamente l’effetto jet leg (la California è 9 ore indietro rispetto all’Italia), così il giorno successivo si è riposati e si può guidare fino a San Diego (ci vogliono circa 2 ore).

Affrontare un volo di circa 13 ore con un bimbo di 2 anni che ha la propria routine di nanna pomeridiana, svezzato con la cucina mediterranea e che solo da qualche mese ha imparato a fare la pipì (e il resto) nel wc, aggiungeva un po’ di difficoltà alla nostra ricerca di un volo
Quindi io consiglio volo diurno con scalo (per sgranchirsi un po’ le gambe) ed arrivo a LA. In seguito a ricerche approfondite, abbiamo trovato una “proposta famiglia” di Air New Zealand: lo Sky Couch, uno spazio ampio, un grande divano, dove potersi sistemare comodamente con tutta la famiglia durante il volo: è quello che ci serve, abbiamo pensato, ed abbiamo prenotato.

Purtroppo il volo era disponibile solo con partenza da Milano Linate, cosa che sconsiglio convintamente, a meno che non abitiate in aeroporto perché noi ci siamo arenati nei chilometri di coda che quotidianamente migliaia di automobili formano sulla tangenziale di Milano (nota a margine: la trovo un’indecenza e non mi capacito di come possa essere una situazione consolidata senza alcun tentativo di intervenire per migliorarla) ed il percorso che doveva durare 1 ora e mezza è durato il doppio – e meno male che eravamo partiti presto per evitare code e fare le cose con calma!
Finalmente arrivati all’aeroporto, con tutto il nostro bagaglio (normalmente viaggiamo leggeri, ma per noi non era un viaggio, era un trasferimento!): 3 valigie grandi, 2 trolley a mano, una borsa grande ciascuno e il passeggino, ci fiondiamo al check-in e scopriamo con piacere che all’aeroporto di Linate, c’è molto riguardo per le famiglie con bambini piccoli: ci fanno passare davanti per il metal detector, ci danno consigli e scorciatoie, sono tutti molto gentili perché evidentemente sanno che spostarsi con bambini piccoli e bagagli pesanti non è un viaggio di piacere.

Al check-in l’impiegata ci aveva proposto con insistenza di imbarcare anche il passeggino, cosa che avevamo rifiutato perché era la nostra salvezza in caso di bimbo stanco: con i due trolley e una grande borsa ciascuno, non saremmo riusciti a portarlo in braccio. Lui, forse per dimostrarsi grande ed all’altezza dell’avventura di cui si stava rendendo conto, questa mattina aveva deciso di camminare e non ne voleva sapere di stare sul passeggino, e così oltre a tutto quello che portavamo, una mano (la mia) doveva essere libera per farlo camminare con noi.
Scopriamo con piacere che all’aeroporto di Linate, c’è molto riguardo per le famiglie con bambini piccoli
A dispetto dell’imbarco prioritario riservato alle famiglie con bimbi piccoli, dobbiamo aspettare la navetta per poi salire sull’aereoplano con la scaletta, con i 2 trolley, le 2 borse, il passeggino ed il bimbo (che è piccolo e non riesce a salire lo scalino alto del bus e la scaletta instabile ed affollata dell’aereo, quindi, faremo tutto in braccio). A differenza degli addetti dell’aeroporto, sembra che nessuno dei nostri compagni di viaggio abbia visualizzato quanto difficile sia spostarsi con bimbi piccoli, quindi nessun rispetto della priorità, nessuna correttezza o attenzione, per non parlare di quante offerte di aiuto ho dovuto rifiutare….
Arrivati esausti sotto la scaletta, cediamo all’ennesima offerta di imbarcare il passeggino come bagaglio: non lo fate mai!!!! Noi lo rimpiangeremo moltissimo.
Il volo è scorrevole e senza accorgerci arriviamo a Londra. Dopo aver mangiato qualcosa che avevamo portato in borsa, preparato a casa per lui (carote, un piccolo panino, crackers, pavesini), adesso il bimbo vorrebbe dormire, perché è il suo orario della nanna ma….abbiamo spedito il passeggino lo ritroveremo all’aeroporto a Los Angeles. DAMN!
Ci imbarchiamo per il lungo volo già distrutti: abbiamo portato i trolley e le borse e il bimbo in braccio, che non ha dormito ed è irritabile e poco collaborativo
Ci imbarchiamo per il lungo volo già distrutti: abbiamo portato i trolley e le borse e il bimbo in braccio, che non ha dormito ed è irritabile e poco collaborativo…..ma ci aspetta il nostro Sky Couch in aereo e lì potremo finalmente metterci comodi, riposarci e dormire!

Arriviamo ai nostri posti e…ricontrollo bene i numeri e non capisco…sembra ci sia un errore: i sedili sono sedili normali con spazio ristretto come gli altri. Chiediamo alle assistenti di volo che gentilmente ci fanno vedere come alzare l’appoggiapiedi e rendere i tre sedili, tre sedili che non si possono più utilizzare in tre perché non ci stanno i piedi, ma altresì non ci si può stendere in tre e nemmeno in due.
Tre sedili che non si possono più utilizzare in tre perché non ci stanno i piedi, ma altresì non ci si può stendere in tre e nemmeno in due
Decidiamo di lasciare un sedile normale, per evitare di far viaggiare mio marito in piedi e io a malapena riesco a sistemarmi, molto scomoda, con il bimbo in braccio. Appena sistemati, si sente un odore di cucina indiana…sono le 17.00, il volo è partito da un’ora circa e sta iniziando il servizio cena: l’odore di cucina indiana è forte e a quell’ora con il caldo dell’aereo (il primo volo della mia vita dove l’aria condizionata è bassissima, forse inesistente e fa caldo) è insopportabile.

Rimettiamo a posto i sedili, e per fortuna non abbiamo fame, perché il cibo non è commestibile. Superfluo dirvi che il mio consiglio è di evitare accuratamente di volare con Air New Zealand, per tutti i motivi qui descritti, e per altri che vi racconterò in seguito.
Sono le 17.00, il volo è partito da un’ora circa e sta iniziando il servizio cena: l’odore di cucina indiana è forte e a quell’ora con il caldo dell’aereo
Mangio qualcosa controvoglia, perché il viaggio è ancora lungo e non posso pemettermi di andare in carenza di energie. Dopo il servizio, cerchiamo disperatamente di far dormire il nostro bimbo che ormai è sveglio da 12 ore e piange perché è stanco, ma l’aereo è rumorosissimo, fa caldo, e c’è luce perché gli altri passeggeri non vogliono abbassare le tendine dei loro finestrini (ma giustamente, perché abbiamo scelto un volo diurno). Leggo i suoi libretti preferiti, canto la ninnananna un milione di volte, lo tengo in braccio…niente! Dietro di noi ci sono pure due bambine che litigano ad alta voce…
Finalmente dopo qualche ora il nostro bimbo si addormenta, completamente addosso a me, e non riesco a muovermi, quasi non riesco a respirare, mi manca l’aria….dopo un bel po’ mi libero, mi alzo, e inizio a sentirmi male….passo le ultime ore di volo tra il bagno e in piedi in fondo all’aereo cercando di vomitare e alla fine, appena prima che annuncino l’atterraggio, vomito a più riprese e copiosamente quel poco di disgustoso che avevo mangiato…che liberazione! Sto meglio, ma sono uno straccio….

Proprio all’uscita dall’aereo, vedo una gigantesca bandiera degli USA che mi mette di buonumore e respiro a pieni polmoni l’America
Los Angeles, avrei voluto avere le energie affinché il nostro primo incontro fosse indimenticabile, e invece, mi trascino e il mio bimbo è stanchissimo e non vuole più camminare, così me lo devo portare in braccio, ma poi, proprio all’uscita dall’aereo, vedo una gigantesca bandiera degli USA che mi mette di buonumore e respiro a pieni polmoni l’America; ora sono pronta per fare la tua conoscenza: LA arriviamooooo !!!!