
LAX: l’aeroporto di Los Angeles
Nell’organizzare il vostro viaggio in California, dovrete quasi subito decidere in quale aeroporto atterrerete: noi abbiamo scelto Los Angeles, perché risulta quello con più voli e i voli che atterrano qui, in genere, sono più economici. L’aeroporto di Los Angeles (LAX) è grandissimo: ha un’estensione di circa 14km2, è il più trafficato della California ed il 3° per volume di traffico in tutti gli Stati Uniti. In questo post passeremo insieme i controlli dell’Ufficio Immigrazione, e vi darò alcune dritte per organizzare la vostra uscita rapida da questo aeroporto e scegliere il mezzo di trasporto da utilizzare verso la vostra meta.
Dopo 11 ore e 20 minuti di volo con Air New Zealand, siamo atterrati a Los Angeles nel tardo pomeriggio. La luce del sole che si prolunga in un tramonto lentissimo, mi ha subito riportato alla memoria le serate caraibiche di quando, molto più giovane, lavoravo in Costa Crociere nelle rotte caraibiche ed i tramonti me li godevo dalla nave che salpava dal porto per la successiva destinazione….dolce ricordo.

L’America ci accoglie con la sua gigantesca bandiera: una dichiarazione della fierezza nazionale, ma anche un enorme benvenuto ai viaggiatori: da qualsiasi parte siano arrivati, ora sono qua, nella sognata patria dei diritti, della libertà e delle opportunità. Nella mia mente passano i ricordi caraibici, le speranze e gli ideali giovanili, tutti schiantatisi in una realtà italiana, torinese, che negli anni mi ha deprivata, umiliata, calpestata…e poi questa bandiera, una nuova vita, nuove opportunità, meritocrazia ed un futuro diverso dal mio passato per il mio bimbo.
La luce del sole che si prolunga in un tramonto lentissimo, mi ha subito riportato alla memoria le serate caraibiche…. L’America ci accoglie con la sua gigantesca bandiera: una dichiarazione della fierezza nazionale, ma anche un enorme benvenuto
Un profondo sospiro e ci dirigiamo il più velocemente possibile, per evitare la coda di tutti i passeggeri del volo, ai controlli degli ingressi nazionali: mio marito e mio figlio sono cittadini statunitensi ed io ho il visto IR1 (Immediate Relative Spouse Visa, cioè il visto come moglie da più di 2 anni di cittadino Americano) che è una Green Card temporanea (fino a ricevimento della vera Green Card), quindi, ci hanno detto che all’aeroporto di Los Angeles (LAX) si può fare il controllo elettronico alle macchinette che ci sono prima della coda per gli sportelli degli ufficiali dell’Immigrazione. La macchinetta, invece, pare non funzionare per il mio visto. Chiediamo aiuto ad un’addetta che direziona i viaggiatori nella coda, che ci manda subito a fare coda e mi dà il Custom Declaration (mod. 6059B – dichiarazione per la Dogana) da compilare e presentare agli sportelli dell’Immigrazione. Le faccio presente che ho un plico del Consolato da consegnare perché ho il visto Spouse, ma per lei non importa, devo passare dagli sportelli e lì mi diranno cosa fare. Va bene, compilo il modulo, che è tutto in….cinese!!!! In effetti mi guardo intorno e, per certe nazionalità si capisce al primo colpo d’occhio, dev’essere appena atterrato un volo dalla Cina.

Ci procuriamo il modulo in inglese, nel frattempo ovviamente sono arrivati altri mille voli e la coda è lunghissima. Il mio bimbo è stanchissimo, non riesce a camminare e si lamenta perché c’è troppa confusione e lui vorrebbe dormire. Mi maledico per aver spedito il passeggino, che possiamo riprendere solo alla consegna bagagli, dopo aver passato i controlli dell’Immigrazione. Faccio tutta la coda con lui in braccio (12 kg e io non sono una culturista) e l’attesa è talmente lunga, che lui, stremato, si addormenta. Arriviamo finalmente allo sportello dove l’ufficiale guarda il plico, fa una telefonata e poi mi dice che devo parlare con un altro ufficiale per il mio visto e mi fa allontanare per far passare altre persone.
Bene! Ho il visto IR1 che vale da Green Card, dovrei essere una privilegiata, e invece sono qui ad aspettare dopo 13 ore di volo, in piedi con il bimbo addormentato in braccio, senza sapere quando, né da dove arriverà qualcuno con cui fare il colloquio dell’Immigrazione, né perché non mi hanno fatta andare in qualche ufficio o in qualche altro sportello. Noto con dispiacere la grande differenza di trattamento qui all’aeroporto di Los Angeles (LAX) rispetto all’aeroporto di Milano Linate, dove nel limite del possibile fanno di tutto per agevolare le famiglie con bimbi piccoli. Qui sembra il contrario: non una coda prioritaria, non un’offerta di aiuto, non una sedia o un posto dove farmi sedere, visto che ho il bimbo addormentato in braccio.
Ho il visto IR1 che vale da green card, dovrei essere una privilegiata, e invece sono qui ad aspettare dopo 13 ore di volo, in piedi con il bimbo addormentato in braccio, senza sapere quando, né da dove arriverà qualcuno con cui fare il colloquio dell’immigrazione, né perché non mi hanno fatta andare in qualche ufficio o in qualche altro sportello
Dopo almeno una ventina di minuti, arriva un’ufficiale che dall’altra parte dello sportello mi fa cenno di seguirla. Arriviamo in un’area vuota dell’aeroporto e l’ufficiale si mette dietro uno sportello e si fa passare il plico -che non apre-, guarda il visto sul passaporto, mi chiede, a malapena il mio nome e poi mi dice di andare. Io non ci posso credere: tutta questa attesa, la fila, il modulo dogana, il rimbalzo al primo sportello, per questo??? Sono talmente stanca che non riesco ad arrabbiarmi, me ne vado, già visualizzando il passeggino, io che lo apro e finalmente ci metto questi 12kg di amorevole bimbo addormentato.

Alla consegna bagagli ovviamente sono rimasti solo i nostri, il rullo è fermo chissà da quanto…ci sono le 3 valigie grandi…dove hanno messo il passeggino? Si ritira da qualche altra parte? C’è un impiegato di Air New Zealand proprio lì e gli chiedo se sa dirmi dov’è il nostro passeggino; lui guarda nella sua cartellina, ha una lista e mi dice che il nostro passeggino non c’è, non è stato caricato sul volo, ma arriverà con il volo di domani. Mi sento morire, ma come è possibile, se ci hanno chiesto loro di spedirlo e hanno pure insistito? Gli faccio notare, se non se ne fosse accorto che ci serve un passeggino, perché mio figlio sta dormendo in braccio a me e io non ce la faccio più e inoltre mio marito non può portare tutte le valigie e i trolley e le borse. L’impiegato dice che non c’è problema, possiamo andare allo sportello Lost&Found di Air New Zealand e ci daranno un passeggino sostitutivo, gli chiedo se per piacere può farci lui la pratica e farci avere il passeggino; no, assolutamente lui non può, ma per portare i bagagli fino allo sportello Lost&Found che è in un punto lontano e nascosto dell’aeroporto (tanto noi siamo riposati, non c’è problema!) ci fa aiutare da un porter.
Un senso di disperazione si impossessa di me, mentre senza dire una parola ci dirigiamo a richiedere questo passeggino: siamo svegli da circa 24 ore, siamo stanchi, io ho vomitato, abbiamo i sensi di colpa per la giornata pesantissima che abbiamo fatto vivere al nostro bimbo, ed inizio a chiedermi se vale la pena camminare tutta questa distanza per prendere un passeggino o se non sarebbe meglio semplicemente uscire, prendere un taxi e farci portare all’hotel.
Un senso di disperazione si impossessa di me…. siamo svegli da circa 24 ore, siamo stanchi, io ho vomitato, abbiamo i sensi di colpa per la giornata pesantissima che abbiamo fatto vivere al nostro bimbo
Arriviamo allo sportello Lost&Found, c’è un’impiegata che si sta occupando di un’altra persona per un rimborso per bagaglio danneggiato. Dobbiamo aspettare. Neanche qui c’è un posto dove sedermi e l’impiegata sembra non sentirsi minimamente a disagio per la lunga attesa a cui ci obbliga, senza neanche chiederci di cosa abbiamo bisogno. Dopo almeno mezz’ora di attesa dico a mio marito di lasciar perdere, non ce la faccio più. A quel punto l’impiegata ci chiede di cosa abbiamo bisogno e al sentire che vogliamo un passeggino di cortesia, rimane quasi stupita, perché semplicemente la compagnia non ha passeggini di cortesia. Ci suggerisce magari di provare al piano superiore, oppure…vabbé non ascolto neanche. Andiamocene. Adesso. Il volo Air New Zealand è stato un incubo, non avevo mai vomitato su un mezzo di trasporto prima, e il servizio clienti è indecente: sconsiglio questa compagnia, non volate con loro per nessuna ragione al mondo!
Usciamo finalmente da questo posto che sto odiando. Intanto, chiaramente il tramonto è finito. È buio e fuori dall’aeroporto ci sono autobus ed auto che passano in continuazione. Avevamo programmato, all’uscita dall’aeroporto, di chiamare la navetta dell’hotel che, in condizioni normali, ci era sembrata la soluzione più semplice. In realtà avremmo dovuto chiamare l’hotel, ed attendere le loro istruzioni sull’orario e il luogo del pick up.

Avevamo programmato, all’uscita dall’aeroporto, di chiamare la navetta dell’hotel che, in condizioni normali, ci era sembrata la soluzione più semplice
Viste, però, le nostre condizioni, con tutti i bagagli su un trolley e il bimbo addormentato in braccio, ci siamo resi conto che non avremmo potuto aspettare tanto e nemmeno camminare a lungo, ed abbiamo deciso, quindi, di prendere un taxi. Ricordavo di aver letto un post su un blog di aeroporti (aeroporti.net) che diceva che a tutte le uscite dell’aeroporto di Los Angeles (LAX), si trovano i taxi. Sconsiglio convintamente questo blog: l’informazione non è vera, il blog non è aggiornato!
A partire da ottobre 2019, infatti, per alleggerire il traffico e la confusione nei vari terminal dell’Aeroporto di Los Angeles (LAX) è stato vietato l’accesso ai taxi, Ubers e Lyfts, per i quali è stato creato un unico punto ufficiale di raccolta ad est del Terminal 1, che si trova esattamente all’estremo opposto del terminal dei voli internazionali (Terminal B).
Ad operare all’uscita dei vari terminal dell’aeroporto ci sono le navette gratuite che, distinte con lettere diverse, portano rispettivamente alla stazione dei bus, alla stazione metro più vicina, agli altri terminal o ai parcheggi dei dipendenti. Se viaggiate leggeri e non avete problemi eccessivi di stanchezza o bimbi, è un buon servizio; noi stessi, dopo aver scoperto che non c’erano taxi ad attendere fuori dal terminal, abbiamo cercato la fermata della navetta che ci avrebbe portati alla stazione dei taxi (attenzione! Ogni navetta ha fermate in punti diversi fuori dai terminal), ma purtroppo c’era una lunghissima coda e con tutti i nostri bagagli abbiamo valutato che non ce l’avremmo mai fatta a salire sulla prima navetta, e forse neanche sulla seconda…
Ad operare all’uscita dei vari terminal dell’aeroporto di Los Angeles (LAX) ci sono le navette gratuite che, distinte con lettere diverse, portano rispettivamente alla stazione dei bus, alla stazione metro più vicina, agli altri terminal o ai parcheggi dei dipendenti
Disperati, stanchi, senza più lucidità, ma solo con tanta voglia che tutto finisca, decidiamo di incamminarci a piedi verso la stazione dei taxi, a 1,1 km dal nostro terminal, io con il bimbo addormentato in braccio e una grossa borsa e mio marito spingendo il trolley con tutto il bagaglio.

Ero assorta per la stanchezza, spenti tutti i sensi perché non c’era più energia per tenerli attivi, concentrata sul momento in cui mi sarei seduta in taxi, quando vengo svegliata da una minacciosa voce amplificata dal megafono, che lì per lì non decifro. Vedo un’auto della polizia ferma con i lampeggianti accesi e subito penso che abbiano preso un delinquente, un trafficante, un ricercato pericoloso. Il poliziotto ripete e stavolta presto attenzione: “move your car, this is a no-stopping area” (trad: “sposta l’auto, questa non è un’area di parcheggio”). No, davvero? Inizio a ridere, ma chiedo conferma a mio marito: sì ho capito giusto. Ahahahahahahahah… Oddiooooo! Sono nella patria di Rosco Piiiii-Coltrane!
Subito penso che abbiano preso un delinquente, un trafficante, un ricercato pericoloso
Arriviamo finalmente alla fila di taxi, ci viene assegnato il primo che abbia sufficiente bagagliaio per tutte le nostre valigie. L’autista ci chiede l’indirizzo e si indispone perché l’hotel è troppo vicino, vorrebbe quasi farci scendere. Sì, certo….non ci penso nemmeno! E lui, siccome non ne abbiamo ancora avuto abbastanza, si perderà un paio di volte, pur conoscendo l’hotel e come arrivarci, per far girare il tassametro. Gli auguro mentalmente di non avere più un servizio per tutta la sera e neanche una mancia per tutta la vita e scendiamo, finalmente, all’ingresso del nostro hotel 3* superior (Embassy Suites Los Angeles Intl Airport South), dove finalmente ci riposeremo.
Ricapitolando, se per il vostro viaggio in California scegliete l’Aeroporto di Los Angeles (LAX), ricordatevi che all’arrivo in aeroporto avrete 4 opzioni:
- Usare le navette gratuite; dovete decidere prima se volete poi prendere la metro, il bus, il taxi e di conseguenza, cercare la fermata relativa;
- Camminare fino al punto di raccolta di Taxi/Uber/Lyft che si chiama LAX-it; basta seguire le indicazioni, la camminata non è panoramica: vedrete solo parcheggi, auto, bus e altri passeggeri;
- Chiamare la navetta dell’hotel e raggiungere il relativo punto di raccolta; alcuni la offrono inclusa nel prezzo, altri a pagamento, altri non la offrono;
- Farvi venire a prendere da un amico; non c’è alcun divieto per le auto private per operazioni di carico/scarico viaggiatori….ma attenzione a lampeggianti e megafoni!