
Alla scoperta di San Diego: UNIVERSITY CITY (UC/UTC)
Nel mio ultimo post, nel parlarvi di Coronado , avevo citato il quartiere di University City, svelandovi dove era terminata la nostra avventura. A sei mesi dal trasloco, finalmente ho sufficienti elementi per parlarvi di University City, il mio quartiere perfetto, nella parte nord di San Diego.
Durante il periodo trascorso tra gli studenti di College East iniziammo a girare un po’ la città per cercare di percepire il feel dei diversi quartieri: visitammo Little Italy, Downtown, South Park, Liberty Station, Pacific Beach, Ocean Beach, La Jolla; valutammo anche La Mesa, e infine, preferimmo Clairemont.
La ricerca della casa, una volta deciso il quartiere, fu da un lato un processo molto semplice e fluido grazie al fatto che qui gli agenti immobiliari sono estremamente disponibili ed immediatamente ricettivi, lavorano soprattutto al sabato e alla domenica, sono felici di farti vedere anche mille case ed offrono quegli eventi chiamati “open house” (non c’è bisogno di contattarli, basta presentarsi negli orari dell’evento e si visiona la casa). -Se penso alla professionalità e dedizione degli agenti immobiliari di Torino, il confronto è decisamente impietoso-
Il nostro concetto di “abitare” è diverso da quello americano, il nostro standard nell’edilizia è molto più alto e non è facile trovare una casa che soddisfi i nostri requisiti minimi
Sotto un altro punto di vista, però, fu abbastanza difficile a causa del mercato immobiliare impazzito di San Diego, dove pare che vogliano vivere tutti e di conseguenza i prezzi degli affitti (e degli immobili in vendita) sono sproporzionati rispetto alla bassissima qualità offerta (zero manutenzione, zero igiene, case degli anni ’60 mai ristrutturate). Inoltre, il nostro concetto di “abitare” è diverso da quello americano, il nostro standard nell’edilizia è molto più alto e non è facile trovare una casa che soddisfi i nostri requisiti minimi (che in Italia possiamo dare per scontati, ma qui non lo sono).
Clairemont è un quartiere abbastanza vecchio e molto popolato, ma nonostante l’affannosa ricerca, non abbiamo avuto l’esito sperato. Di conseguenza, abbiamo ampliato un po’ il raggio di ricerca, ed ha funzionato efficacemente! Sembra proprio che il nostro destino a San Diego sia segnato dalle Università che accorrono in nostro aiuto attirandoci verso di loro.
Così, dopo aver vissuto nel quartiere che si è sviluppato intorno alla San Diego State University, abbiamo trovato il posto ideale dove sistemarci nel quartiere adiacente a Clairemont, che si chiama University City: vi dice qualcosa questo nome? Questa zona, a cui ci si riferisce spesso con la sigla UC/UTC (che abbrevia University City/University Towne Center) è il quartiere sorto grazie alla University of California San Diego (UCSD).
Sembra proprio che il nostro destino a San Diego sia segnato dalle Università che accorrono in nostro aiuto attirandoci verso di loro
Il Campus di San Diego della Università della California, fu fondato ufficialmente nel 1960, ma è in realtà un’evoluzione della Marine Biological Association of San Diego (successivamente Scripps Institution of Oceanography), fondata nel 1903 e stabilita definitivamente nella città di La Jolla nel 1909, in seguito ad una donazione alla University of California da parte di Ellen Browning Scripps (sorella e cofondatrice dell’editore Edward Willis Scripps).
Il quartiere residenziale dove abitiamo noi oggi, nasce proprio negli anni ’60 per ospitare studenti, professori e staff dell’università. Le loro abitazioni, per lo più case indipendenti con frontyard e backyard, sorgono durante gli anni ’60 e ’70 a nord del quartiere Clairemont e a sud del Rose Canyon, un canyon che attraversa il quartiere da est a ovest, tagliandolo in due porzioni ben distinte.
Successivamente, nel 1977, a nord del Rose Canyon viene aperto un grande centro commerciale, lo University Towne Center, oggi Westfield UTC, che dà un nuovo impulso allo sviluppo di quest’area. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 si localizzano nella parte nord di University City gli uffici di varie aziende di biotecnologia, high-tech e servizi professionali.
University City diventa famosa anche come Golden Triangle, perché il quartiere è ben delimitato da grosse arterie di trasporto e comunicazione (le Interstate 805 e 5 ai lati e la freeway 52 alla base) che formano un triangolo. E l’area di città all’interno di questo triangolo è ormai oggi essenziale per l’economia di San Diego: ospita, nella parte nord, due importanti ospedali (lo Scripps Memorial e il UCSD’s Jacobs Medical Center) con il loro indotto di edifici destinati a studi medici; inoltre qui hanno sede istituti di ricerca, attività ed imprese high-tech, bio-tech e start-ups tecnologiche.
La cosa che più mi manca della mia vita Italiana, torinese è l’uscire a piedi per fare una passeggiata “in centro”… qui è tutto pensato per l’utilizzo delle auto, -come dico io- è tutto a “misura d’uomo-seduto-in-auto”
Molte delle più prestigiose aziende della città, tra cui attività farmaceutiche, biomediche, gruppi bancari, società finanziarie e di investimento, studi commercialisti e legali, si sono rilocati in quest’area che ha superato Downtown come miglior mercato per spazi commerciali e per uffici nella contea. Per questo, spesso ci si riferisce al quartiere come San Diego’s second Downtown.
È, inoltre, in fase di completamento e sarà attiva dal 2021 una linea del Trolley (la metropolitana leggera del centro di San Diego) che collegherà University City a Downtown. UC/UTC è l’unico quartiere a San Diego, oltre a Downtown, dove c’è una fitta concentrazione di grattacieli moderni (La Jolla Square, La Jolla UTC, Executive Drive), che sono immancabili per il concetto americano di business center e per il mio personale di città.
Questo, in questa mia nuova vita, è “il centro”. Nelle città americane non ci sono piazze e vie pedonali e dello shopping dove passeggiare, guardare le vetrine, incrociare altre persone, ammirare edifici storici, prendere un caffè o un gelato, ecc… e questa è la cosa che più mi manca della mia vita Italiana, torinese: mi manca uscire a piedi per fare una passeggiata “in centro”. Qui è tutto pensato per l’utilizzo delle auto -come dico io- è tutto a “misura d’uomo-seduto-in-auto”.
Semplicemente è l’esasperazione americana dell’uso dell’auto e del concetto di comodità
Addirittura i bancomat per prelevare i soldi non sono negli edifici delle banche ma sono montati su colonne e posti ad altezza finestrino con spazio intorno per accedervi con le auto, in modo da non dover neanche scendere: basta accostare, abbassare il finestrino e svolgere l’operazione! E badate: non ci sono problemi di parcheggio come da noi. Qui, a parte in Downtown, il parcheggio non è mai un problema; e anche in Downtown, basta girare un po’ e un posto a pagamento si trova. Semplicemente è l’esasperazione americana dell’uso dell’auto e del concetto di comodità.

E allora spesso passeggio in mezzo a questi edifici moderni, oppure nel modernissimo centro commerciale Westfield UTC, perché sono le cose più simili alla passeggiata in centro: la vista di queste bellezze architettoniche, delle fontane decorative, delle installazioni di arte contemporanea, di altre persone a piedi, mi fa stare bene, mi fa sentire viva!
E allora spesso passeggio in mezzo a questi edifici moderni, oppure nel modernissimo centro commerciale Westfield UTC
University City mi piace molto anche perché, sebbene non sia nei circuiti turistici tradizionali, ci sono molti punti di interesse turistico che vale la pena visitare:
UCSD CAMPUS
Il Campus dell’University of California San Diego è una città nella città. Fondato ufficialmente nel 1960, offre al suo interno un sistema di sette diversi Undergraduate Colleges -laurea di primo livello-, ognuno dei quali ha il proprio quartiere all’interno del campus, con proprie residenze universitarie, staff proprio, ecc…; quattro Divisioni Accademiche (Umanistica, Scienze Biologiche, Fisica e Scienze Sociali) e sette Graduate and Professional Schools -laurea magistrale- (Ingegneria, Management, Oceanografia, Politiche e strategie globali, Medicina, Farmacia e Scienze Farmaceutiche, Pubblica Salute e Longevità).
Per arricchire la vita culturale, intellettuale e scolastica del campus e della comunità di San Diego, nel 1982 è stata istituita la Stuart Art Collection, che è una raccolta di opere di arte contemporanea diffuse su tutto il territorio del Campus e talune integrate con gli edifici preesistenti. L’opera più famosa della collezione è sicuramente Fallen Star, una piccola casetta che sembra essere atterrata o caduta sull’edificio della facoltà di ingegneria, ed è ancora in bilico.
Un edificio da non perdere è la Geisel Library (biblioteca) intitolata al famoso autore di libri per bambini Theodore Geisel, meglio conosciuto come Dr. Seuss. La struttura, in cui i due piani inferiori formano il piedistallo per la torre sovrastante che si allarga come i petali di un geometrico fiore di cemento, fu progettata alla fine degli anni ’60 dall’architetto William Pereira. All’interno si trovano 5,3 milioni di libri, mentre elettronicamente il sistema bibliotecario collega tutti i 10 Campus dell’University of California, dando l’accesso a 40 milioni di libri e costituendo il secondo più grande sistema bibliotecario degli Stati Uniti, dopo quello del Congress.

Una passeggiata all’interno del Campus alla scoperta delle varie installazioni di arte contemporanea e degli edifici più interessanti è un modo diverso di conoscere un’eccellenza di San Diego e un’esperienza molto piacevole, che vi consiglio di fare.
SAN DIEGO CALIFORNIA TEMPLE
Questo appariscente edificio religioso è situato sul lato ovest del triangolo e grazie all’imponente altezza delle sue torri è ben visibile anche dall’autostrada Interstate 5. Fu commissionato dalla Comunità Mormone nel 1988 e finito di costruire nel 1992 su progetto dell’architetto William S. Lewis, Jr. La sua architettura è un misto di sacro e opulenza: da un lato vuole richiamare le cattedrali gotiche del mondo Cristiano e dall’altro ricorda un castello fantastico di qualche cartone animato della Disney.

Nell’intento di imitare le cattedrali europee, l’edificio è stato completamente ricoperto da un materiale acrilico simil-marmo che dà una colorazione bianca intensa, quasi brillante. Spiccano a contrasto con il celeste intenso del cielo californiano, le due torri laterali altissime, una delle quali è sormontata da un angelo monumentale. Tutta la struttura è un gioco di forme geometriche spigolose e un susseguirsi di guglie e vetrate gotiche che giace su un verdissimo giardino punteggiato di palme.
Il Tempio della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (LDS), questa la dicitura completa, è aperto solo ai fedeli della confessione mormone e non è quindi visitabile al suo interno.
ROSE CANYON
Siccome a University City non ci facciamo mancare niente, c’è una bella proposta anche per gli amanti della natura, delle passeggiate e delle attività all’aria aperta. Il Rose Canyon è uno dei mille canyon che si trovano dispersi per la città di San Diego e che causano le salite sfidanti che tanto maledico quando sono in bicicletta! Questo Canyon prende il nome dal messicano Louis Rose che nel 1853 acquistò questo terreno e vi stabilì un ranch, una conceria, delle vigne, e un deposito di carbone e di argilla. Nel 1882 fu costruita la California Southern Railroad (la ferrovia della California del Sud) lungo il percorso del canyon e questo portò allo sfruttamento commerciale del territorio.

Oggi il Rose Canyon è un bel percorso da fare a piedi o in bicicletta con accesso da Genesee Avenue proprio di fronte all’ingresso della University city High School (dove è possibile parcheggiare l’auto). La passeggiata nei canyon è una delle attività preferite dai San Diegans per avventurarsi nella natura e vedere qualche animale nel proprio habitat: qui ci sono procioni, puzzole, conigli selvatici, volpi, coyote e ….serpenti!!!
Nelle nostre passeggiate nel Rose Canyon abbiamo ammirato fiori e piante autoctoni (e quindi molto attraenti per i miei occhi meravigliati) ma non abbiamo mai avuto incontri ravvicinati con questi animali (e meno male perché morirei di paura!). Abitando così vicino, però, abbiamo la fortuna di avvertire spesso nell’aria la presenza di puzzole, che evidentemente si sono sentite minacciate….la puzza, assai riconoscibile, è percepibile a chilometri di distanza (dicono 3,5 miglia).
Non solo. Qualche mese fa, usciamo come sempre per la nostra passeggiata dopo cena nel tiepido buio tropicale. Io, con mio figlio per mano, mi occupo di fare attenzione a non pestare le aiuole del giardino mentre avanzo verso la siepe. Mio marito mi ferma, e subito vediamo davanti a noi uscire dalla siepe due occhi brillanti nel buio. Si ferma, ci guarda. Puntiamo la torcia: è un procione!
Io mi spavento a morte mentre mio marito cerca di spaventare lui per farlo andare via. Ma niente. Lui, che invece penso sia una lei, è proprio tranquilla, e sta lì a guardarci come fosse a casa sua. Poi fa uscire 1,2,3, i suoi 4 piccoli dalla siepe e tranquillamente attraversano il nostro frontyard, e poi attraversano la strada e poi entrano nella proprietà del nostro vicino. Li vediamo sfilare davanti ai nostri occhi increduli.
Qualche giorno dopo, racconto sconcertata l’incontro serale ad una vicina, convinta che sia una cosa da segnalare alle guardie forestali o alle autorità. E invece lei mi dice, tutta divertita, che sì, è normale, quest’anno ci sono tanti procioni in giro…è capitato anche a loro di trovarne uno nel giardino che giocava con una loro scarpa! E così imparo che qui in California (contrariamente all’Italia), gli esseri umani sono ospiti e quella per il territorio è una battaglia ancora del tutto aperta!
WESTFIELD UTC
Lo Shopping mall Westfield UTC è un centro commerciale di concezione moderna, costruito nel 1977, ma rimodernato di recente. La passeggiata nel centro commerciale è la cosa più vicina alla nostra passeggiata in centro che ho trovato finora: oltre ai negozi, alcuni dei quali franchising che abbiamo anche in Italia, l’interno del parco è arricchito da piazzette con fontane centrali e locali tutt’intorno con tavoli e sedie all’aperto; ci sono sezioni in cui si concentra l’offerta gastronomica, anche serale, c’è un piccolo playground per l’intrattenimento dei bimbi, ci sono piccole biblioteche gratuite da cui prendere in prestito libri per trascorrere qualche momento leggendo, un cinema, una pista di pattinaggio su ghiaccio, un parco per i cani.
Il plus per il quale torniamo spesso a passeggiare al Centro Commerciale è il fatto che in collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea di San Diego sono state collocate 70 creazioni di artisti di San Diego: le opere sono molto belle ed originali e danno un tocco ancora più chic e piacevole alle uscite.
Devo essere sincera: la consapevolezza che negli Stati Uniti non si va “in centro a fare shopping” mi terrorizzava, essendo io molto affezionata a questa pratica. Però mi consolavo pensando: mi abituerò a camminare nei centri commerciali pluripiano (anche se a Torino li detesto) e sarà comunque molto comodo trovare tutti i negozi concentrati nello stesso posto.
Ma purtroppo non sapevo che negli Stati Uniti, quei centri commerciali che abbiamo noi in Europa non sono molto diffusi; ci sono, certo, ma poiché richiedono un investimento di denaro molto cospicuo, sono abbastanza rari. I Centri Commerciali molto diffusi e molto frequentati dagli Americani sono gli Strip Mall, ovvero grandi parcheggi intorno ai quali sono situati alcuni negozi e ristoranti (ad esempio supermercati, Mc Donald’s, Starbucks, barbieri economici, parafarmacie, chioschi di burritos, negozi di abbigliamento di basso livello, department stores). Insomma, per chi come me, è abituato a fare shopping a piedi, è un disastro!!! E in più i negozi, quelli belli -e cari-, di abbigliamento e scarpe non ci sono negli Strip Mall…e allora che shopping è???
Quindi, quando ho scoperto che nel quartiere di University City c’è uno di questi Centri Commerciali, come li intendiamo noi, ho avuto la conferma definitiva che questo era il nostro quartiere a San Diego.
Con una visione lungimirante e moderna, il quartiere di University City è pensato non solo come spazio dove vivere, ma come destinazione per le persone dove abitare, lavorare, andare a scuola, fare shopping e trascorrere anche il loro tempo libero. Insomma, un po’ più simile ad una città europea.
Per questo University City è il nostro quartiere ideale a San Diego!